Marcia per la Pace: in centomila a Roma per la Pace e per lo stop alle armi. Melagrana e YaBasta presenti.
Una giornata intensa quella di ieri 5 novembre a Roma. Alla marcia per la Pace hanno risposto in centomila, provenienti da ogni parte d’Italia. Nella tarda mattinata, Piazza della Repubblica, luogo di adunanza del corteo, era già piena di gruppi, associazioni, sindacati e tutti i movimenti vicini alla non violenza e allo stop alle armi. L’Associazione Melagrana ha partecipato marciando assieme a YaBasta – Nova Koinè, associazione attiva tra Scisciano e Marigliano.
Il percorso
Il gruppo si è mosso sin dalle prime ore della giornata del 5: partenza da San Felice a Cancello con tutte le componenti, tutti i “chicchi” che rappresentano la Melagrana: Edizioni Melagrana, la Comunità per minori Tetto Rosso, la Fattoria Sociale Koinè Soul Food, DiversAbile e noi di Impronte Sociali. Con il gruppo era presente anche una delegazione dell’Associazione L’Agorà di Dugenta, protagonista del festival Ortika 2022 al Centro DiversAbile poche settimane fa. Il gruppo si è poi congiunto con quello di YaBasta, una volta giunti a Roma, per dare inizia alle fasi iniziali del corteo.
Le presenze
In piazza erano presenti tante realtà associative, oltre ai partiti che però, erano ben consapevoli di non avere un ruolo preponderante in tale contesto. Tra le associazioni presenti sicuramente l’Arci, promotrice dell’evento; Emergency, l’A.N.P.I. , la Rete Kurdistan Italia e il Movimento Kethane. Insomma il contesto era pieno delle istanze più disparate: antifascismo, minoranze e rifugiati. Tutti attivi nel quotidiano nella promozione dei valori della solidarietà, della Pace e delle misure di contrasto alla povertà. Questi valori sono quelli che accomunavano un pò tutti i presenti della piazza. E noi di Melagrana eravamo tra questi.
La marcia della Pace
Il percorso del corteo, è partito da Piazza della Repubblica, passando per Piazza Santa Maria Maggiore, per poi dilungarsi lungo via Merulana, fino a giungere a Piazza San Giovanni in Laterano, dove sin dalle 15:30, si sono alternati gli interventi dei vari rappresentanti delle associazioni, sul grande palco opportunamente allestito. Una folla oceanica ha riempito la piazza e le strade antistanti, sino ad estendersi in prossimità degli archi che delimitano la piazza. Anche dopo le 16:30, quando i primi gruppi stavano cominciando ad accomiatarsi, continuavano a confluire gruppi e comitati festanti.
Il popolo vuole la Pace
Uno spettacolo di colori, reso possibile grazie alle centinaia di migliaia di persone giunte nella Capitale. Migliaia di bandiere arcobaleno, accompagnate dai colori dei gruppi e delle realtà associative hanno reso chiaro il messaggio della piazza: il popolo vuole la pace. Al contrario di quanto promosso finora dai governi che si sono succeduti in Italia e in Occidente, la guerra non è cosa gradita. La folla presente ieri a Roma ha ribadito che non esistono guerre giuste, non esistono cause che giustifichino il sacrificio di tanti giovani mandati a morire per questioni di confine. La marcia è stata utile per ribadire la necessità di un cessate il fuoco immediato, che venga poi seguito dalla riapertura di trattative diplomatiche tra Russia e Ucraina. Il NO alla guerra, tuttavia, non dimentica anche tutte le altre violenze che tormentano i popoli: Palestina, Kurdistan, Iran, Siria, Libia, Afghanistan.
I risultati attesi
Il numero di persone presenti è stato imponente, ma forse ci si aspettava qualcosa di più; d’altronde il difficile momento internazionale, lo richiede. In realtà però, ci sono premesse che lasciano ben sperare, in primo luogo dal punto di vista mediatico. Con la marcia per la pace è stato scardinato quel discorso filogovernativo che voleva tutti gli italiani favorevoli al supporto bellico del conflitto in Ucraina. Il risultato positivo lo ha fatto registrare tutta l’Italia: non solo mediante i centomila di Roma, ma anche grazie ad una stupenda giornata di manifestazioni, che hanno animato anche altre piazze italiane, per lo stesso motivo: la pace. Ora non resta che partire da questo risultato per compattare il fronte pacifista e farlo diventare prevalente ed innegabile. Noi ci saremo!