Oggi Primo Levi avrebbe compiuto 100 anni. La memoria di Auschwitz e di quella caduta agli inferi dell’umanità venne magistralmente raccontata nel libro “Se questo è un uomo” (libro, è utile ricordarlo, la cui pubblicazione nel 1949 venne rifiutata dalla casa editrice Einaudi, verrà pubblicato solo 10 anni dopo). Il suo ultimo libro “I sommersi e i salvati” è profetico, parla dello sterminio nazista ma sembra rivolgersi anche ai tempi di oggi (chi è sommerso e chi si salva nella roulette russa del Mediterraneo). Il suo impegno antifascista dopo la guerra lo vide in prima fila per la difesa e l’attuazione della Costituzione, per il disarmo e la pace. Ebreo e cittadino del mondo non esitò a schierarsi sempre dalle parte delle vittime. Nello scenario politico scelse di candidarsi e di sostenere il partito, tra le molte cose, più filo palestinese: Democrazia Proletaria. Con Dp strinse un legame particolare anche per l’amicizia, consolidata in montagna negli anni della guerra, con Bianca Guidetti Serra (quella nella foto con Primo Levi) che di Dp fu consigliere comunale a Torino e deputata nazionale.