Oltre 3000 persone sono scese in corteo per chiedere la riapertura del CSA Ex-Canapificio di Caserta. Tantissimi erano senza bandiere, ma sono state significative anche le bandiere che c’erano, testimonianza eloquente dell’ampiezza di forze che si è già espressa a sostegno del Canapificio: dalla CGIL ai Cobas, da Rifondazione ai Verdi, da Potere al Popolo al PD. E poi gli Scout, Emergency, ARCI, Melagrana, YaBasta… E poi ancora tanti, tantissimi migranti. Coi loro tamburi e i loro canti. Un corteo che ha marciato per 5 chilometri. Con decisione. Compatto, variegato, bello, combattivo. Una riuscita prova di forza organizzata in soli cinque giorni. Il sostegno che la manifestazione da al CSA ex Canapificio servirà nel difficile braccio di ferro con l’insieme dei poteri – governo, giudici, polizie, amministrazione regionale – che stanno provando a cancellarlo.
Ma la battaglia per difendere questo straordinario presidio di civiltà, che pratica con determinazione e sapienza l’accoglienza, la solidarietà e la difesa dei diritti delle persone sarà lunga e difficile, e ci sarà bisogno del sostegno di tutti. Melagrana sarà sempre presente nelle varie forme di lotta che si vorrà mettere in campo per non far mancare la vicinanza agli amici del centro sociale Ex-Canapificio.

Il Csa Ex Canapificio Caserta è una realtà che nel sud Italia forse non ha eguali. E’ una realtà che  da 27 anni porta avanti dei percorsi incredibili. Sono quelli del movimento migranti e Rifugiati che è riuscito a sbloccare migliaia di permessi di soggiorno, ad ottenere la commissione a Caserta nel periodo della Bossi Fini. Sono quelli che gestiscono lo SPRAR più grande della Campania e al tempo stesso uno dei migliori d’Italia e che ha dato vita al più grande progetto PEDIBUS del Sud Italia che ogni giorno accompagna a scuola 200 bambini. Sono quelli che tramite i fondi per i rifugiati hanno sbloccato circa 1000 buoni libro che il Comune di Caserta non aveva erogato, sono quelli dello Sportello sul Reddito che assiste circa 400 persone. Sono numeri incredibili. Ma oltre a tutte queste pratiche il Canapificio è anche il luogo dove è nata la “Lotta Vertenza”, una modalità di creare agire politico che gli ha permesso oggi di portare in piazza gli scout, la chiesa, il PD, i centri sociali e i partiti dell’estrema sinistra.